Due giovani siciliani nella lotta contro il diabete
Due giovani dottori, originari della Sicilia hanno da poco lanciato un progetto ambizioso sia in Italia che Spagna riscuotendo un notevole successo: la loro mission è quella di educare la popolazione diabetica sull’importanza di un corretto esercizio fisico come parte della cura della malattia.

COSA E’ IL DIABETE
Il diabete, considerata tra le più note malattie metaboliche che può interessare l’essere umano, soprannominato il killer silenzioso, se non trattato con le giuste cure può essere fatale. Una caratteristica clinica è l’iperglicemia, risultante dalle alterazioni a carico dell’insulina, un ormone prodotto dalle cellule beta delle isole di Langerhans del pancreas.
Attualmente la comunità medico scientifica riconosce l’esistenza di tre grandi tipologie di diabete: diabete di tipo 1, diabete di tipo 2 e il diabete gestazione, notando tramite le meta-analisi i benefici dell’attività aerobica per i pazienti con diabete di tipo 2 come il controllo glicemico, la sensibilità all’insulina e la capacità ossidativa e importanti parametri metabolici correlati.
Presi insieme, è quindi dimostrato che l’esercizio aerobico è una modalità di esercizio provato e veritiero per la prevenzione del DM2 che prevede movimenti che utilizzano pesi liberi, macchine per il sollevamento di pesi, esercizi con il peso corporeo o bande elastiche.
La presenza di questa patologia nella popolazione mondiale è aumentata negli ultimi 30, 40 anni; secondo una statistica, mentre nel 1980 i malati erano 108 milioni, nel 2016 le persone diabetiche sono oltre i 422 milioni.
L’OMS prevede che il diabete sarà la settima causa di morte nel 2030 e nel 2025 il numero delle persone colpite possa raddoppiare: secondo l’Istat, in Italia la diffusione di questa malattia è notevolmente aumentata. Il 4,8% della popolazione soffre di questa patologia, circa 2,9 milioni di persone.
L’incidenza è maggiore al Sud e nelle Isole. Da un punto di vista dei costi, secondo la Banca Mondiale, per fronteggiare il diabete nel mondo si spendono 400 miliardi di dollari l’anno. In Italia, ciascun paziente costa al Servizio Sanitario nazionale 2.900 euro l’anno e le terapie costano al Sistema Sanitario Nazionale attorno al 9% del bilancio, circa 8,26 miliardi di euro ogni anno.
Da un punto di vista terapeutico, lo schema prevede tre sole iniezioni di insulina ad azione rapida, prima dei pasti; inoltre, vi sono due trattamenti capace di risolvere in maniera definitiva il diabete di tipo 1: il trapianto di pancreas e il trapianto delle isole di Langerhans, ristabilendo così la produzione di insulina che in questi soggetti è del tutto assente.
Invece, si è visto, che per contrastare il diabete di tipo 2, l’esercizio fisico abbia avuto un ruolo importante, incidendo anche la sfera delle relazioni interpersonali: spesso, infatti, ci si sente insicuri e impauriti nella gestione della malattia. Gli sbalzi glicemici, l’invecchiamento mentale e i trattamenti fallimentari possono portare il soggetto abbandonato e privo di energie.
IL PROGETTO
Per tale motivo, i Dottori, Cifali e Pitino hanno ideato un programma mirato e personalizzato per tutti coloro decidono di intraprendere un percorso che può essere da 3, 6 oppure 12 mesi, a secondo del pacchetto scelto creando un metodo individuale che aderisce a tutti gli studi scientifici convalidati fino ad oggi tramite dei test che servono per capire il livello di partenza del soggetto, il tutto ai fini di rendere la persona autonoma e soprattutto farla stare bene.
Ormai, da anni, è appurato sul fatto che gli effetti dell’esercizio acuto o a breve termine siano il risultato di meccanismi insulino dipendenti e indipendenti, mentre nel lungo termine coinvolgono organi quali il pancreas e il fegato che mediano a favore dei livelli di glucosio nel sangue, profili lipidi sferici e pressione sanguigna.
L’esercizio fisico, quindi, conferisce molteplici effetti positivi anche nel tessuto adiposo, quindi riduzione della massa grassa, maggiore sensibilità all’insulina e riduzione dell’infiammazione. E’ stato comprovato che 7 giorni di allenamento aerobico, in assenza di perdita di peso, migliorano la sensibilità all’insulina epatica.
Invece, un esercizio aerobico di 12 settimane più lungo riduce la resistenza all’insulina epatica, con e senza apporto calorico limitato e pone una maggiore richiesta di secrezione di insulina dalle cellule beta del pancreas.
L’esercizio aerobico è un modo consolidato per migliorare l’HbA1c ed esistono prove sulla perdita di peso e sul miglioramento della regolazione del metabolismo dei lipidi e delle lipoproteine. In un rapporto del 2007, 6 mesi di allenamento con esercizi aerobici in 60 adulti con diabete di tipo 2 hanno portato a riduzioni dell’HbA1c del -0,63%, glicemia a digiuno del -18,6 mg, insulino resistenza -1,52, insulina a digiuno -2,91 mU e di pressione sistemica a -6,9 mmHg rispetto al gruppo di controllo.
I FONDATORI DEL PROGETTO
Lorenzo Pitino, Dottore in scienze motorie presso l’Università di Bologna ha conseguito diversi master circa la preparazione atletica di cui da un punto di vista clinico. Negli ultimi anni si è specializzato nell’esercizio fisico adattato alle patologie, in particolar modo nel diabete. Attualmente è membro di ANIAD (associazione nazionale italiana atleti diabetici);
Paolo Cifali, Dottore in chimica industriale e master in international business management, dopo aver studiato e lavorato tra Italia, Francia, Inghilterra e Spagna, da più di sette anni aiuta le piccole e medie imprese allo sviluppo aziendale nei mercati europei.
Obiettivo finale del loro progetto è in primis di ridurre le complicanze del diabete grazie agli esercizi fisici combinati con una corretta alimentazione e trattamento farmacologico (sotto prescrizione del proprio medico curante) e, infine, di aiutare le persone affette da questa patologia a stabilizzare in modo costante la glicemia riportando i pazienti a una vita più normale possibile, cercando di combattere la malattia e conviverci nel miglior modo.
“Gli anni di esperienza mi hanno portato a pensare che l’esercizio fisico e lo sport in generale servono per aiutare a raggiungere degli obiettivi, a stare meglio fisicamente, sia che riguardi l’aspetto fisico ma prima di tutto la salute” dice Lorenzo Pitino che per anni ha lavorato come preparatore atletico della squadra di calcio del Bologna FC.
I pionieri dell’esercizio fisico nel diabete sono in attesa di ricevere fondi europei, grazie all’aiuto dell’agenzia di Alessandro Ciotola Start up Europa.
Sono attivi nelle loro pagine social con dei piccoli video informativi, ma anche con una partnership con una food blogger oltre che con il nutrizionista, Dott. Domenico Battaglia con le sue “pillole di scienza” insieme alla Dott.ssa Alessandra Parisi.
Grazie al loro progetto di prevenzione potranno, quindi, scongiurare l’insorgere delle complicanze del diabete.
Autore – Vanessa Amico